Il medioevo

medioevo_01-tbLa prima menzione di Breme in un documento ufficiale si ha nel 929: un diploma del re Ugo, datato a Pavia il 24 luglio di quell’anno, conferma le donazioni fatte dal marchese Adalberto d’Ivrea ai monaci dell’Abbazia di Novalesa, tra le quali le «corti» di Breme e di Pollicino.
Nello stesso anno iniziò la costruzione dell’abbazia per opera dei frati benedettini.
Dell’abbazia parleremo più diffusamente nel capitolo ad essa dedicato; per ora è sufficiente affermare che dal punto di vista giurisdizionale, l’abbazia di Breme fu un’abbazia «libera», cioè soggetta unicamente al Papa e all’Imperatore.
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Le vicende politiche di Breme narrano che nel 1164 il suo territorio fu concesso da Federico Barbarossa al marchese di Monferrato Guglielmo V e che fu assediata e presa dai Visconti nel 1306; da allora seguì le vicende del ducato di Milano, fino a quando passò ai Savoia, nel 1713, in seguito alla pace di Utrecht. Nel XVI sec. l’imperatore Carlo V la eresse in marca, investendone il suo cancelliere Mercurino Arborio di Gattinara, il quale trasmise ai suoi discendenti il titolo di «marchese di Breme» (uno degli ultimi, e certo il più famoso, a portare questo titolo fu Ludovico di Breme, lo scrittore romantico amico del Manzoni e fondatore della rivista Il Conciliatore).